Tutti riconoscono il gioco d’azzardo online: i siti web assomigliano molto a Starcasino e hanno tutti i classici giochi da casinò nella loro versione online. Tuttavia, cosa succede se il gioco d’azzardo è nascosto nei giochi normali? Lo scorso Settembre 2018, durante il “Gambling Regulators European Forum”- ossia il Forum europeo delle Autorità di Regolamentazione del gioco d’azzardo – è stato siglato un accordo tra 15 paesi per arginare la pratica sempre più frequente dei “loot box”. Ma cosa sono i loot box e perché sono considerati una minaccia per i giocatori?
Loot box: cos’è e perchè può essere pericoloso
Vengono definiti “loot box” dei meccanismi utilizzati all’interno di tantissimi videogiochi che consentono ai giocatori di effettuare un’estrazione di oggetti utili allo svolgimento del gioco, come ad esempio utensili, armi, poteri particolari, mappe e così via. Il problema sollevato da molte Autorità di Regolamentazione è che la maggior parte dei loot box prevede il pagamento di una somma di denaro per partecipare all’estrazione degli oggetti in palio.
Sempre più utenti, per procedere nel videogioco e per avere maggiori chance di vittoria, partecipano al meccanismo del loot boox: l’aspetto più grave è che, talvolta, il giocatore non è consapevole del prezzo del loot boox, per cui partecipa all’estrazione pensando si tratti di una funzionalità del videogioco.
L’elemento dell’estrazione, inoltre, costituisce di per sè motivo di interesse da parte degli utenti: proprio per questo, i loot box stanno avendo così tanto successo. Secondo molti critici, però, i loot box dovrebbero rientra nella categoria dei giochi d’azzardo, proprio come le slot machine o la roulette: anche qui, infatti, predomina l’elemento della fortuna e della pura casualità. Ad oggi, però, i loot box, a differenza delle slot machine o delle roulette, non sono ancora considerati giochi d’azzardo e pertanto, non sono sottoposti agli stessi controlli e limiti degli altri prodotti di betting e di gambling online.
La decisione dei Regolatori Europei contro i loot box
Per prima è stata l’Autorità di Regolamentazione Belga che ha sollevato critiche alla pratica dei loot box all’interno del videogioco FIFA. Da qui l’idea di avviare una procedura condivisa per porre fine a questo meccanismo potenzialmente molto rischioso per i consumatori, in special modo per i soggetti considerati più a rischio come gli adolescenti.
Durante il Forum annuale tra le Autorità europee, è stata firmato un accordo per bloccare la pratica dei loot box e l’intesa è stata siglata da 15 Regolatori europei: Repubblica Ceca, Austria, Francia, Gibilterra, Irlanda, Isola di Man, isola di Jersey, Lettonia, Paesi Bassi, Malta, Polonia, Norvegia, Spagna e Portogallo.
Alle Autorità europee si è aggiunto anche David Trujillo, Direttore della Washington State Gambling Commission (Commissione dello Stato di Washington sul Gioco d’Azzardo) che ha riconosciuto la pericolosità potenziale di questi giochi e ha appoggiato la decisione degli Stati Europei di disciplinare in maniera organica questo settore.
Come ha sottolineato Neil McArthur, Chief Executive della Gambling Commission inglese, l’obiettivo dei regolatori europei è quello di sensibilizzare sia i Governi Nazionali che i Provider e le società di videogiochi a porre un freno alla pratica dei loot box attraverso norme e leggi ad hoc.
Secondo l’Autorità dei Paesi Bassi, i loot box non sono pericolosi di per sé, ma possono diventarlo laddove l’estrazione venga fatta a pagamento: in questo caso si tratterebbe di veri giochi d’azzardo che però eludono le norme statali in tema di licenze e autorizzazioni. Altra nota dolente riguarda il trattamento dei dati raccolti durante la pratica dei loot box che, spesso vengono gestiti da società terze prive delle necessarie autorizzazioni.